Se fai un bel respiro
di Carlo Pastore
Trama:Carlo è un ragazzo quasi diciottenne, quasi felice, quasi adatto. Vive in un piccolo paese in un'anonima provincia del nord Italia e non riesce più ad accettarne i meccanismi e le leggi. Nelle sue giornate è tutto noioso e spesso senza senso, così insieme ad Ale, Clod e Michele cerca la sua dimensione. Con questo gruppo di amici Carlo incontra la droga, gli eccessi, le serate sballate, l'overdose di sesso e la foga di dover provare tutto per non rimpiangere niente. Infine incontra Francesca, che lo tiene attaccato all'idea che solo con l'amore si possa essere felici. Carlo Pastore, conduttore emergente di MTV, racconta la storia della sua generazione attraverso un romanzo, smaccatamente autobiografico, in cui racconta gli adolescenti di oggi svelandone sogni e sbandamenti.Editore: Arnoldo Mondadori
Pagine: 235
Anno pubblicazione: 2009 (data uscita: 3 Marzo)
Prezzo di copertina: € 16,00
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Ecco cos'ha scritto Carlo il 6 Marzo sul suo MySpace, 3 giorni dopo l'uscita:
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link)
Friday, March 06, 2009 (12:31 AM)
"Se fai un bel respiro" - in libreria Ci sono stati momenti della mia vita in cui mi sono mancate le parole, e non andava bene così. Occasioni nelle quali invano cercavo di esprimere qualcosa che avevo in testa, ma non riuscivo a dire. Momenti in cui ti sembra di sapere e potere piegare la realtà al tuo mondo, senza trovare la forza e gli strumenti per; o, ancora peggio, neanche uno straccio di sogno consolatorio per alleviare la malinconia. Sono questi i momenti in cui piccoli lembi di canzoni possono darti un senso, illuminare quel cono d'ombra che nasconde il significato che cerchi, quel profondo dove tutto è blu e il silenzio non diventa più un peso, ma una liberazione.
L'altro giorno era diverso.
Il 3 marzo è stato per me un giorno importante. Un giorno nuovo che mi fa scorrere un brivido profondo sottocute. Un giorno per certi versi aspettatissimo, da quando tanti anni fa misi per la prima volta il naso fuori dal tepore delle mura domestiche; per altri invece totalmente inaspettato, quasi da non crederci fino in fondo.
E' uscito il mio esordio nella narrativa. Un libro. Un romanzo. Qualcosa del genere. Si intitola “Se fai un bel respiro”, come a volere sintetizzare in una frase tutto quello che un polmone può contenere prima di un momento magico. Quando stai per fare una scelta. Quando stai aspettando una persona. Quando il cuore corre come un ragazzo verso il mare spogliandosi della maglietta.
La prima vera intervista nella quale ho potuto parlare di quest'opera è stata rilasciata a Vanity Fair (numero dell'11 marzo ora in edicola). La prima domanda, ovviamente, verte su quanto di vero ci sia nel libro, e dove invece parta la finzione. Ho chiamato il protagonista con il mio stesso nome, Carlo, per creare un cortocircuito; non fatemi fare l'elettricista, accontentatevi dell'elettricità che ne viene sprigionata. Alla domanda su quanto il protagonista sia simile a me nel cercare un significato in tutte le cose che faccio, ho risposto:
“Credo che tutti dovrebbero ragionarsi. Arriva un momento, per uno della mia età, in cui bisogna spegnere il messanger, Facebook, MySpace, il computer e la Tv, guardarsi allo specchio e dirsi: ma io chi sono? Che cosa voglio fare? Che cosa mi piace?”.
Che cosa
davvero mi piace.
Non quello che mi obbligano ad ascoltare, non quello che mi sembra giusto fare, non le storie facili da bere. Riprendiamoci la nostra vita e mettiamo a fuoco le cose importanti. E' questo quello che cercano di fare i ragazzi di “Se fai un bel respiro”. Ragazzi di provincia, non provinciali, che cercano di dare una dimensione alle proprie ambizioni. Per un romanzo non autobiografico, ma vero e sincero. Che parla di quell'adolescenza che coincide con la guerra, piena di sbattimenti senza fine. Per gente che fa tanti errori, poi prova a capirli.
Un romanzo che parla d'amore, soprattutto quello che manca.
In questo libro c'è un momento in cui il protagonista ripete spesso quella parola bruttissima che è “puttana”. Battiato ritiene che sia una di quelle cose che un uomo non dovrebbe mai dire ad una donna. Io sono d'accordo con lui, ma il protagonista è giovane e nonostante la sua avversione al conformismo ipocrita e la sua ricerca di un'identità che gli appartenga pienamente a volte subisce inconsciamente le cose peggiori della società in cui vive. E' come lo smog, certe cose ti si appiccicano addosso senza che tu te ne accorga, a volte puoi solo scapparne.
In questo senso, nel libro c'è molta volgarità.
Io, quando mi guardo allo specchio, spesso mi sento volgare.
Ma poi, ad un certo punto, capisco che non ne posso più e voglio cancellare la bruttezza dalla mia vita.
Qualcuno diceva: “La bellezza salverà il mondo”.
Non so se è questo che succede se fai un bel respiro, il resto dovete dirmelo voi.
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Apro questo topic per dare la possibilità a tutti coloro che hanno letto il libro (o lo stanno leggendo) di dire le proprie opinioni in merito